A pochissimi chilometri da Palermo, in direzione Trapani, si trova un bellissimo lungomare che parte da Barcarello, passa per Sferracavallo e arriva ai comuni di Isola delle Femmine, Capaci e Carini. Queste spiagge, in alcuni tratti rocciose in altri sabbiose, caratterizzate da acque dai bellissimi colori, d’estate si popolano di migliaia di bagnanti che scappano dalla città in cerca di un po’ di relax e di un bel bagno. Molti sono i lidi che “invadono” la spiaggia durante la bella stagione,soprattutto nei mesi di luglio ed agosto, con tanto di animazione per adulti e bambini, servizio di noleggio capanne, chioschetti di bibite, gelati e tavola calda, servizio di salvataggio e pronto soccorso, e tutto ciò che fa veramente estate. Se dunque vi piacciono le spiagge animate e movimentate, questo è il luogo che veramente fa al caso vostro.
Se invece amate la tranquillità, la serenità e la bellezza di una spiaggia poco affollata e con acqua limpida, dove potere fare un bagno e rilassarsi al sole, magari leggendo un buon libro, il periodo migliore per visitare queste spiagge senza dubbio sono i mesi di giugno e di settembre. Ma non sono da disdegnare neppure i mesi di maggio e di ottobre, quando le temperature sono sì più fresche, ma tutto sommato ancora estive.
Durante l’inverno questa zona non manca di regalare splendidi scenari e tramonti che non possono lasciare indifferenti. Protagonista diventa l’Isola delle Femmine, un piccolo isolotto disabitato, sormontato da un’alta torre, assai vicino alla costa, che sembra quasi potersi toccare con mano, specie lungo il Viale Amerigo Vespucci. E’ la meta preferita dei fotografi del luogo a caccia di un bel paesaggio, ma anche di un bel servizio fotografico per un matrimonio o una cerimonia importante! In questa lingua di terra che si allunga quasi come se volesse cercare di toccare l’isolotto, quando il mare è agitato, si possono notare dei bellissimi giochi si acqua, con le correnti che si scontrano a metà
CARATTERISTICHE
TIPO DI SPIAGGIA: Per gran parte la spiaggia è formata da fine sabbia chiara. Spostandosi verso ovest si trovano rocce e scogli.
ACCESSO: Presenza sia di spiaggia libera che di lidi attrezzati. possibilità di noleggio cabine, sdraio con ombrelloni, pedalò, ecc…
SERVIZI: Docce a pagamento
PARCHEGGIO: A pagamento lungo la strada nelle zone blu
E’ AFFOLLATA: Durante il periodo estivo e negli orari di punta è molto affollata. Più vivibiel al mattino presto e la sera prima del tramonto.
DOVE MANGIARE: Nei lidi è possibile mangiare panini, piatti pronti e gelati.
Ma perché si chiama proprio Isola delle Femmine?
L’origine di questo nome un po’ particolare non è proprio certo. Molte sono le storie e le leggende legate a questo nome, alcune senza alcun fondo di verità, altre invece più plausibili. Noi ve le raccontiamo tutte, poi decidete voi quella che più vi piace.
Una delle voci più accreditate farebbe risalire il nome alla presenza di un antico carcere femminile che sorgeva proprio sull’isola. In realtà non è mai stata ritrovata nessuna traccia che possa fare supporre per tale versione.
Esiste un’altra leggenda legata sempre al concetto di carcere femminile. Si narra che in un tempo remoto, 13 donne di origine turca, si fossero macchiate di atti che avevano coperto di vergogna le rispettive famiglie. Ferite nell’orgoglio le famiglie stesse decisero di punire le sventurate e le misero su delle barche che lasciarono alla deriva in mare aperto. Dopo giorni e giorni di inutile navigazione, quando le donne sembravano oramai rassegnate ad una imminente fine, ecco che videro schiantare le loro barche su una costa. Si trattava di una piccola isola dove si stabilirono e vissero in pace per 7 lunghi anni. Poi un giorno i familiari, pentitisi del grave gesto commesso, le andarono a cercare fino a quando le trovarono sull’isola. Una volta ristabilita l’armonia familiare si spostarono tutti sulla terra ferma e vissero in un luogo che chiamarono Cca-paci (qui la pace) che corrisponde all’attuale paese di Capaci.
Un’altra leggenda, più romantica e anche più tragica, vede protagonista un Conte che si era invaghito di una giovane e bella fanciulla del paese che tuttavia non ricambiava il suo amore. Il conte allora, ferito nel suo orgoglio di maschio, non trovò nulla di meglio che rapire la fanciulla, portarla sull’isola e abbandonarla lì. A nulla valsero le grida disperate della giovane donna che un giorno, al culmine della disperazione, si tolse la vita gettandosi in mare in una notte di maestrale. Si narra che tutti gli anni, il giorno della sua tragica scomparsa, si riesca ad udire il suono del suo pianto.
E poi esiste un’altra versione, poco romantica, poco fantasiosa, ma molto banale e piuttosto plausibile. A quanto pare un tempo l’isola veniva chiamata “insula fimi“, l’isola di Eufemio, un navigante dell’epoca che amava passare spesso da quelle parti. Nel corso degli anni, con l’omologazione della lingua,, insula fimi divenne Isola delle Femmine. Questa è la versione più accreditata dagli storici i quali hanno anche riscontrato delle grosse somiglianze tra la torre presente sull’isola con quella presente sulla terra ferma e a quelle presenti a Capo Mongerbino e Capo Zafferano. Le ultime 2 risalgono al ‘400, al tempo del re Aragonese Martino il giovane, mentre la torre sull’isola la si fa risalire a Camillo Camillani, ovvero lo stesso autore della Fontana Pretoria a Palermo. Si tratterebbe di torri di avvistamento, per segnalare immediatamente l’avvicinarsi dei nemici.
Quale di tutte queste versioni sarà vera? Purtroppo non siamo in grado di darvi una risposta certa, ma ci piace continuare a pensare che questa isola sia avvolta da un affascinante velo di mistero.
Foto di Giusy Vaccaro
COME ARRIVARE A ISOLA DELLE FEMMINE
Da Palermo imboccare l’autostrada A29 Palermo-Trapani-Mazara del Vallo, uscita svincolo di Capaci – Isola delle Femmine
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