Forse non sarà tra i paesi più rinomati della Sicilia, forse non ha grandi attrazioni turistiche da mostrare, ma il paese di Prizzi è sicuramente uno di quelli che meglio raccontano l’essenza della Sicilia. Arrivare a Prizzi significa arrivare nel cuore della provincia di Palermo, tra strade non sempre ben asfaltate, curve, immensi e sconfinati paesaggi di montagne e colline allo stato più naturale dove il telefono non ha alcuna ricezione ed internet sembra un miraggio. Però vale assolutamente la pena visitare questo paese, adagiato dolcemente in cima ad una collina dalle forme sinuose a 1000 metri dal livello del mare. Perché? Semplice, perché qui si ha l’impressione di vivere una Sicilia di 30 anni fa.
Passeggiando per le stradine lastricate del centro, quasi tutte in salita, la domenica ad ora di pranzo, sentirete i rumori tipici della tavola che si prepara, e sarete investiti da appetitosi odori di salsiccia e carne di maiale al sugo, ricotta, formaggi freschi e tutte le prelibatezze tipiche di questa terra.
E soprattutto troverete pace, silenzio, niente macchine che scorrazzano, niente fumo, niente smog.
Cenni storici
Nel 258 a.C. la città di Hyppana fu presa di mira dall’esercito Romano perché ritenuta alleata del cartaginese Annibale. Per ordine dei consoli romani Alilo Attilio e Caio Sulpizio fu rasa al suolo ed i cittadini scapparono via cercando riparo in un luogo più sicura e riparato. Si spostarono in collina ed è qui che sorse la città di Prizzi, dal greco “pyrizein” (accendere fuochi). Grazie al terreno fertile e ad un clima favorevole pastori e contadini trovarono il luogo ideale dove ricostruire una nuova vita.
Cosa vedere
Prizzi è un paese tutto da visitare a piedi, per godere meglio l’atmosfera delle viuzze e delle stradine. Ci sono molte chiese che meritano di essere viste.
La prima chiesa che si incontra entrando nel centro storico è la Chiesa di S. Francesco, risalente al 1600. La facciata è in pietra viva e presenta 2 porte in bronzo opera di Governali. Attaccata alla chiesa troviamo la torre campanile ed il convento.
Salendo verso l’alto si incontra la Chiesa Madre dedicata a S. Giorgio, costruita dai Chiaramonte. Sull’altare maggiore si trova la colorata statua di San Giorgio, protettore del paese, e nella cappella a destra quella stupenda di San Michele Arcangelo, concordemente attribuita a Antonio Gagini.
Sulla cima più alta della collina si trovano i ruderi del Castello di Prizzi, di cui rimane visibile un’alta torre recentemente ristrutturata.
Per gli amanti dei paesaggi più naturali, poco fuori dal paese si trova il Lago di Prizzi. Si tratta di un bacino artificiale ma è ben inserito nel contesto naturale e sicuramente offre notevoli spunti agli amanti della fotografia paesaggistica.
Feste e tradizioni
Il paese di Prizzi è molto legato alle antiche tradizioni religiose. La domenica di Pasqua si può assistere al Ballo dei Diavoli, in cui personaggi vestiti da diavoli con tute rosse, una grande maschera di cartone sul viso con una grossa lingua di stoffa a penzolare, una pelle di capra sulle spalle, una catena in mano, disturbano le persone, simboleggiando l’eterna lotta tra il bene ed il male.
Nel periodo natalizio va in scena il Presepe Vivente, che ben si sposa con lo stile antico del paese.
Non mancano occasioni anche durante l’anno. Per la festa di San Giuseppe viene allestito Convito di San Giuseppe, ovvero un’enorme tavolata ricca di cose da mangiare preparate da tutte le famiglie che hanno fatto un voto. Al banchetto partecipano tutti i devoti presenti. Il 23 aprile si festeggia S. Giorgio, patrono della città, mentre a luglio si festeggia la Madonna del Carmelo.
GALLERIA FOTOGRAFICA
Foto di Giusy Vaccaro
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