Era il lontano 1998 quando si svolse la prima edizione del Cous Cous Fest, una manifestazione gastronomica che con il passare degli anni è diventata sempre più ricca ed importante. Oggi è un appuntamento fisso per molti, capace infatti di attirare ogni anno migliaia di persone. Eppure, nonostante San Vit0 Lo Capo disti poco più di un’ora da casa mia, non ho mai preso parte al Cous Cous Fest e mi rendo conto (anche col senno di poi) che si è trattata di una gravissima pecca! Infatti quest’anno, per celebrare la XX edizione, ho deciso di porre rimedio e circa un mese fa, insieme a MascheChef, ho prenotato per il week end del 16 e 17 settembre. Purtroppo solo 2 giorni, ma questi avevamo a disposizione.
Devo ammettere che trovare un alloggio non è stato per nulla facile. Tutte le strutture ricettive erano già piene da tempo ed erano rimaste libere solo quelle dal costo esorbitante. Ma proprio quando ci stavamo rassegnando all’idea di trascorrere la notte in auto abbiamo trovate un grazioso b&b a Castelluzzo, a 7 km da S. Vito, ed abbiamo acquistato anche i ticket per assistere al cookong show di Sonia Peronaci. Io non amo prenotare con largo anticipo, ho sempre paura degli imprevisti, e non ho mica tutti i torti! Infatti 2 giorni prima della partenza la nostra auto si guasta e MasceChef viene colto da un forte mal di denti. Ma non demordiamo e con un auto a noleggio e la valigia piena di antidolorifici partiamo lo stesso, alla faccia della sfiga.
PRIMO GIORNO: FULL IMMERSION AL COUS COUS FEST
Il nostro primo giorno al Cous Cous Fest è una vera e propria full immersion nell’evento. Dopo l’immancabile sosta a Castellammare del Golfo per una cassatella, arriviamo al b&b Albatros alle 12.30. Posto molto carino e pulitissimo, arredamento moderno, zona tranquilla, parcheggio davanti la struttura e terrazza panoramica. Non ci possiamo di certo lamentare. Giusto il tempo di sistemare la valigia e darsi una rinfrescata e risaliamo in macchina, direzione S. Vito Lo Capo. Fa caldissimo, soffia un forte e fastidioso vento di scirocco, la spiaggia è piena di gente che cerca refrigerio in acqua e nel villaggio gastronomico, nelle diverse postazioni in più punti della città, con un ticket di € 10 si può mangiare una abbondante porzione di cous cous, un dolce ed una bibita. Le possibilità di scelta sono tantissime: si va dal classico cous cous trapanese alle innumerevoli varianti provenienti da tutto il mondo. Visto il caldo optiamo per una squisita versione a base di pesce con abbondante brodo e tanta acqua da bere!
Dopo pranzo l’idea è quella di girare per il villaggio e per le numerose bancarelle, ma un po’ la stanchezza, un po’ il clima poco favorevole, un po’ il sole che picchia da morire, decidiamo di tornare al b&b per un riposino. Ah se fossimo stati più giovani! Ma il riposino ci ha permesso di saltare le ore più calde della giornata e di recuperare le forze necessarie per affrontare il ricco programma che ci aspetta.
Alle 17 infatti siamo di nuovo a S. Vito, alla ricerca di aglio. E già perché l’antidolorifico non fa più effetto e su internet l’aglio viene considerato uno dei migliori rimedi contro il mal di denti. Non ci crederete, ha funzionato alla grande. Certo l’alito ha vissuto momenti migliori, ma almeno il dolore è svanito. Con MasceChef nuovamente in forma giriamo per il villaggio, tra melograni spremuti al momento, gelato al pistacchio di Bronte, spezie ed erbe curative, degustazioni di vini, formaggi, bottarga di tonno, liquori e tutto il ben di Dio. Un paradiso per gli amanti dei sapori genuini.
Poco dopo raggiungiamo il PalaBia, proprio di fronte la bellissima spiaggia di S. Vito, dove si sta svolgendo la terza semifinale del campionato italiano che seguiamo da lontano. Guardo con una certa invidia coloro che fanno parte della giuria popolare e che non solo possono gustare i piatti in gara ma possono anche esprimere il proprio voto.
E finalmente alle 20,30 ci accomodiamo in prima fila in una sala piena e pronta per assistere al cooking show di Sonia Peronaci, che per l’occasione ha preparato un’arancina di cous cous con sarde, finocchietto, uva passa, pinoli e ragù di moscardini (qui trovate la ricetta). Per me che sono una purista delle arancine devo ammettere che questo piatto è stato una sorpresa, perché è riuscito ad evocare i sapori tipici della nostra terra (vedi le sarde con il finocchietto) in modo anche innovativo.
Al termine del cooking show salutiamo Sonia Peronaci che abbiamo avuto occasione di incontrare per caso durante il Festino di Santa Rosalia di Palermo un paio di mesi fa. Una persona davvero squisita e piacevole che trasmette amore per il proprio lavoro. Un vero esempio per molti. Ma la giornata non è ancora finita.
Ci spostiamo infatti a Piazza Santuario dove è montato il palco e dove da diverso tempo sono assiepati decine e decine di ragazzi che aspettano l’inizio del concerto di Levante. Avrei preferito arrivare con un po’ di anticipo e riuscire a piazzarmi un po’ più vicina al palco per potere scattare delle foto con maggiore libertà, ma non ci sono riuscita. Ed è in questi momenti che provi una certa avversione (che a tratti sfiora l’odio) verso tutte quelle persone più alte di te e con capigliature voluminose, che magari si ostinano a tenere alti i loro cellulari che con ogni probabilità faranno delle foto orribili e dei video in cui l’audio è pessimo.
Comunque il concerto è stato molto bello, lei è bravissima, molto espressiva e sa coinvolgere il pubblico. Il modo migliore per terminare questa intensa giornata.
SECONDO GIORNO: UN PO’ DI RELAX A S. VITO LO CAPO
Dopo la full immersion di ieri oggi un po’ di relax ci sta tutto. Per fortuna il vento di scirocco si è allontanato ed ha lasciato il posto ad un venticello più fresco e gradevole. Dopo un’abbondante colazione sulla terrazza panoramica lasciamo il b&b con indosso i nostri costumi da bagno ed armati di asciugamano e cappello conquistiamo un piccolo lembo di spiaggia. C’è davvero tanta gente, proveniente da più parti d’Italia e del resto del mondo, e si respira un’aria internazionale.
La giornata scorre così, tra un bagno al mare, una passeggiata tra gli stand, l’ennesimo cous cous, la sabbia attaccata ai piedi, incontri possibili ed impossibili, nuove idee per nuovi viaggi e nuove ricette ed una sensazione piacevole che ti fa venire voglia di rimanere qui ancora per un po’.
Come ho detto all’inizio di questo post aspettare 20 anni per assistere a questa manifestazione è stato un po’ eccessivo! Questo evento, se lo si vive, ti sa coinvolgere parecchio. È tutto così perfettamente organizzato ed efficiente che non hai neppure la percezione di quanto lavoro ci sia dietro, di quanto questa macchina organizzativa funzioni alla grande e di quanto si sappia dare a tutti coloro che partecipano. lo ammetto, mi è piaciuto davvero tanto e spero di potere partecipare alle edizioni successive, magari con qualche giorno in più a disposizione.
Purtroppo ora dobbiamo tornare a casa, domani è un altro giorno, un’altra storia, un’altra avventura.
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