Oratorio San Giuseppe dei Falegnami: piccolo tesoro di arte barocca

Oratorio S. Giuseppe dei Falegnami

L’Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami è un piccolo gioiello di arte barocca in Sicilia, uno dei tanti tesori purtroppo poco conosciuti e che meriterebbero maggiore risalto. Si tratta di una piccola chiesetta, un tempo cappella interna della Chiesa di S. Giuseppe dei Teatini e poi divenuta cappella di riferimento di varie congregazioni: prima quella di Gesù, Giuseppe e Maria; poi quella dei Servi del santissimo Sacramento e dell’Immacolata Concezione; ed infine la Confraternita di San Giuseppe dei Falegnami nel 1804.

Oggi l’oratorio è divenuta cappella interna e privata della facoltà di Giurisprudenza.

Cappella S. giuseppe dei falegnami

La chiesa è ricchissima di stucchi raffiguranti putti, festoni, medaglioni e cornici, realizzati all’inizio del settecento da Giuseppe e Procopio Serpotta (rispettivamente fratello e nipote di Giacomo) che danno quel senso di pienezza tipico dell’arte barocca.

Moltissimi gli affreschi presenti in tutta la chiesa con iconografie risalenti alle precedenti confraternite. In particolare nella volta a botte,  al centro campeggiano le figure di Gesù, Giuseppe e Maria assistiti dall’Onnipotente e nei due riquadri principali la Visione della Madonna e San Giuseppe (verso l’altare) e la Dormitio Virginis (verso il palchetto).

Belli anche le decorazioni lignee, tra le quali segnaliamo le due pregevoli porte  di noce che danno accesso all’oratorio, realizzate dai fratelli Matteo e Giovanni Calandra e che raffigurano scene di vita della Sacra Famiglia, la Cantoria in legno d’orato e sotto il  Seggio della Confraternita.

In questa cappella, dove gli elementi simbolici la fanno da padrone, ce ne sono due alquanto “sospetti”. Sopra l’altare infatti ci sono due putti: uno tiene in mano una riga e l’altro un compasso. A primo impatto si potrebbe pensare che si tratti di due normalissimi attrezzi da falegname, e che quindi la simbologia faccia riferimento proprio a questo. In realtà la riga ed il compasso sono anche due simboli massonici e tutto ciò apre le porte a domande lecite: si tratta di un puro e semplice caso oppure c’è realmente un collegamento.

In conclusione questa piccola cappella è sicuramente da vedere se volete fare un itinerario di Palermo che non ripercorra soltanto le mete più classiche e conosciute. Non ne resterete delusi.

 

 

Informazioni su Giusy Vaccaro 440 Articoli
Autrice del blog Io Amo La Sicilia. Nata e cresciuta a Palermo, amo la mia terra, nonostante le sue infinite contraddizioni.

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