La città di Palermo conta un numero piuttosto elevato di oratori costruiti a partire dalla fine del ‘500, in piena età della controriforma, da compagnie e congregazioni, e poi abbelliti da ricche decorazioni a partire alla seconda metà del ‘600. Tra tutti questi oratori uno dei più belli e prestigiosi dal punto di vista artistico è indubbiamente l’Oratorio di San Lorenzo, nel cuore del quartiere della Kalsa. Più precisamente ci troviamo in via dell’Immacolatella, a pochi passi da Corso Vittorio Emanuele, dalla chiesa di San Francesco e di fronte all’omonima antica focacceria che domina la piazza.
L’oratorio è stato realizzato dalla Compagnia di San Francesco sui resti di una precedente chiesa dedicata a San Lorenzo, e fin dalla sua consacrazione, avvenuta il 10 agosto del 1601, è stato dedicato ai santi Lorenzo e Francesco.
ECCO COSA TROVERAI IN QUESTO ARTICLO
- PERCHE’ VISITARE L’ORATORIO DI SAN LORENZO
- LA NATIVITA’ DI CARAVAGGIO E LA SUA TRISTE STORIA
- LA DECORAZIONE A STUCCO DI GIACOMO SERPOTTA
- DOVE SI TROVA E ORARI DI VISITA
- GIACOMO SERPOTTTA E GLI ORATORI DI PALERMO
Perché visitare l’oratorio di San Lorenzo a Palermo
Quando qualcuno mi chiede cosa vedere a Palermo io suggerisco sempre di fare un salto per ammirare questo oratorio, sebbene spesso non sia presente nella lista dei luoghi imperdibili e il tempo a disposizione non è tantissimo. Ma a mio parere è una meta che bisogna assolutamente tenere in considerazione, per la sua unicità e per l’importanza del suo patrimonio artistico.
Perché visitarlo? Semplicemente per potere ammirare la Natività di Caravaggio e i pregevolissimi stucchi realizzati da Giacomo Serpotta, da molti considerati il suo più grande capolavoro. Vi sembra poco?
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Giacomo Serpotta e gli oratori di Palermo
La Natività di Caravaggio e la sua triste storia
Uno dei tesori di maggiore prestigio che possiamo ammirare all’interno dell’oratorio di San Lorenzo è sicuramente la pala d’altare, olio su tela, 268×197 cm, dal titolo “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco” di Caravaggio. Per lungo tempo si è pensato che l’opera fosse stata realizzata nel 1609, durante il soggiorno siciliano di Caravaggio, ma grazie all’analisi di alcuni documenti e da confronti con altre opere oggi si pensa che sia stata realizzata nel 1600, durante il soggiorno romano dell’artista, ovvero il suo periodo migliore, e poi spedita nel capoluogo siciliano. Il dipinto mette in risalto tutte le caratteristiche tipiche della pittura di Caravaggio: il perfetto gioco di luci ed ombre, personaggi realistici ed una scena che sembra un fotogramma. Al centro della scena la Sacra Famiglia con la Madonna che ha sembianze umane, San Giuseppe che dà le spalle alla scena ed il Bambino Gesù sdraiato sopra un giaciglio di paglia. Ai lati le figure si San Francesco e San Lorenzo.
Ma la Natività di Caravaggio è tristemente famosa per uno dei fatti più spiacevoli che riguardano la storia dell’arte. Nella notte tra il 17 ed il 18 ottobre del 1969 infatti, durante quella che aveva tutte le caratteristiche per essere definita “una notte buia e tempestosa”, la tela è stata trafugata dalla mafia e da allora se ne sono perse le tracce. Sono state condotte numerose indagini ma nonostante gli sforzi ad oggi non sappiamo se l’opera è andata distrutta o se si trova ben custodita in qualche segretissima collezione privata. Di fatto è l’opera d’arte più ricercata al mondo.
Inizialmente al posto del quadro era stata posta un ingrandimento di una foto realizzata da Enrico Brai. Recentemente la foto è stata sostituita da una stampa che riproduce fedelmente il quadro originale. Certo nulla potrà mai sostituire la magia dell’opera originale, ma almeno in questo modo abbiamo una visione più completa ed esaustiva di quello che era l’Oratorio nel suo massimo splendore.
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La decorazione a stucco di Giacomo Serpotta
Se la Natività di Caravaggio è stata posta fin dall’inizio sopra l’altare, la decorazione che noi oggi vediamo è stata realizzata praticamente 100 anni dopo. Inizialmente infatti, lungo le bianche e lisce pareti, erano posti dei dipinti, 3 per lato, con scene relative alle vite dei due santi. Nel 1700 Giacomo Serpotta viene chiamato per realizzare una nuova decorazione più ricca e significativa, regalandoci uno spettacolo che oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore.
Al posto dei dipinti troviamo i teatrini, posti sotto le finestre, realizzati con un sapiente uso della prospettiva. Sulla controfacciata, esattamente di fronte alla Natività di Caravaggio, è rappresentata la cruenta scena del martirio di San Lorenzo, condannato a bruciare vivo sulla graticola ardente. Le immagini, a grandezza naturale, escono fuori dalla parete, sembrano quasi venirci incontro e ci trasformano in spettatori attivi della scena. Accanto ai teatrini troviamo delle figure femminili, che rappresentano le allegorie delle virtù legate sempre ai santi Francesco e Lorenzo, raffigurate come delle matrone romane. Sopra l’arco trionfale viene rappresentata, sempre a grandezza naturale, la gloria di San Francesco, mentre disseminati accanto ai teatrini e sopra le virtù troviamo uno dei tratti più distintivi di Serpotta: i putti. Si tratta di piccoli angeli rappresentati come bimbi ingenui e dispettosi che giocano, si tirano i capelli, fanno bolle di sapone e strappano un sorriso divertito allo spettatore. Una vera e propria gioia per gli occhi.La decorazione dell’oratorio di San Lorenzo è considerato il capolavoro di Serpotta, che comunque a Palermo ha lavorato molto e realizzato anche moltissime altre opere di grande prestigio, come l’oratorio di Santa Cita o l’Oratorio di San Domenico, solo per citarne alcuni. Ciò che sorprende è che tutto questo è stato realizzato con un materiale povero, lo stucco, lavorato in modo tale da sembrare marmo. E ciò che sorprende ancora di più è che tutto questo sia semplicemente bianco, senza alcun colore aggiunto.
Penso che tutto questo valga assolutamente una visita.
Dove si trova e orari di visita
L’oratorio di San Lorenzo si trova in via dell’Immacolatella, 5 Palermo
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