Il Monastero dei Benedettini di San Nicola l’Arena è una tappa imperdibile per chi visita la città di Catania. Oggi è sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche di Catania, è patrimonio UNESCO, ed è un esempio di integrazione architettonica tra epoche diverse. Si trova in Piazza Dante, a soli 10 minuti a piedi dalla piazza del Duomo, e lo si può ammirare solo tramite visita guidata prenotabile dal sito.
Un’opera fortemente voluta dall’ordine dei benedettini e che si è arricchita di numerosissimi e preziosi tesori grazie al maggiorascato. Il patrimonio delle grandi famiglie nobiliari infatti veniva ereditato esclusivamente dal primogenito maschio. Gli altri figli maschi avevano la possibilità di scegliere o la carriera militare oppure quella ecclesiastica. Scegliere La carriera ecclesiastica consentiva di svolgere una vita piuttosto agiata, all’interno di “prigioni dorate” che erano i monasteri, dove venivano replicati tutti i confort a cui i nobili erano abituati. E questo era possibile grazie alle numerose donazioni che le nobili famiglie elargivano.
Storia del Monastero dei Benedettini di Catania
La storia del Monastero dei Benedettini di Catania è piuttosto affascinante, talmente ricca di avvenimenti, colpi di scena, modifiche di destinazione d’uso ed episodi a metà strada tra l’ironico ed il grottesco, che è impossibile non restarne incantati. Devo ammettere che la nostra guida è stata molto brava ad alimentare la nostra curiosità e a farci scoprire tutti i segreti del monastero. Ma andiamo con ordine.
Il Monastero è stato fondato dai monaci nel 1558, sui resti di un’antica città romana oramai sepolta. Di questa prima costruzione spiccava indubbiamente il Chiostro, con l’elegante colonnato seicentesco realizzato in marmo di Carrara. Un primo evento catastrofico rischia di danneggiare gravemente il Monastero. Nel 1669, infatti, una colata lavica dell’Etna raggiunge la città di Catania, accompagnata da scosse sismiche e piccole esplosioni. La lava scende lenta, i catanesi costruiscono mura per deviarne il flusso ed il Monastero, pur essendone quasi interamente circondato, si salva.
Ma nulla può però al cospetto del devastante terremoto che nel 1693 rade al suolo non soltanto la città di Catania ma tutto il Val di Noto. Si stima che il terremoto sia stato di magnitudo 7,7 della scala Richter. Si salvano il piano interrato e parte del primo piano. Del chiostro si salvano 14 colonne e la fontana che era stata inaugurata da poco. Il resto è crollato.
Nel 1702 iniziano i lavori di ricostruzione ed il Monastero si ingrandisce e si arricchisce di tanti nuovi elementi, diventando uno dei più grandi conventi d’Europa. Federico De Roberto ne parla nel suo romanzo più famoso, I Vicerè, descrivendone vari aspetti.
Nel 1861, con l’arrivo di Garibaldi e la successiva Unità d’Italia, il Monastero viene confiscato ai Benedettini e viene utilizzato per scopi civili. Ospiterà scuole, una caserma militare, un osservatorio astrofisico, e molto altro ancora, ma soprattutto andrà incontro ad un periodo di degrado che ha rischiato di rovinarlo.
Nel 1997 viene affidato all’Università di Catania, per diventare sede della facoltà di Lettere e Filosofia, e l’edificio viene recuperato e restituito ai suoi antichi splendori.
Singolare è la storia della fontana del Chiostro con le colonne in marmo. La fontana, come vi ho detto prima, era stata inaugurata pochi mesi prima del terremoto e si era miracolosamente salvata. Tuttavia, qualche anno dopo, per questioni puramente estetiche, è stata smontata pezzo per pezzo e conservata in un luogo sicuro. Talmente sicuro che ci si dimenticò quale fosse e della fontana se ne persero le tracce. Fu solo durante i lavori di restauro che un operaio, inciampandovi per caso, la ritrovò e fu ricollocata nel suo luogo di origine.
Cosa visitare al Monastero dei Benedettini di Catania
L’intero complesso si estende per una superficie piuttosto vasta, capace di contenere circa 9 duomi di Milano, come ha detto Alberto Angela in una puntata di “Meraviglie”. Un’area così estesa che ospitava non più di 50 persone tra monaci e novizi. Questa sproporzione ci fa capire i tanti paradossi della vita ecclesiastica di un tempo e quanto le nobili famiglie contassero nella società.
Oggi, grazie alla visita guidata, si possono ammirare gli spazi più significativi del monastero, e godere dei suoi splendidi e ricchissimi tesori:
- il Chiostro di Ponente, è il primo chiostro costruito nel monastero, caratterizzato da un elegante colonnato seicentesco in marmo di Carrara e dalla splendida fontana di cui vi ho parlato prima;
- il Chiostro di Levante, costruito in un secondo momento ed arricchito da un giardino a da un Caffeaos, un tempietto dove i monaci prendevano il caffè e si refrigeravano durante i lunghi e caldi pomeriggi estivi;
- la Scalinata monumentale, realizzata in marmo ed arricchita da statue e da stucchi, simile allo scalone che ci introduce in un palazzo reale;
- le cucine che preparavano pranzi ricchi e con moltissime portate, e dove si preparavano arancine che si diceva essere grandi ognuna quanto un melone ;
- le cantine;
- il Giardino dei Novizi;
- il Coro di Notte con l’affaccio sull’altare principale della Chiesa di San Nicolò l’Arena;
- la Domus Romana
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Dove si trova
Monastero dei Benedettini di San Nicola L’Arena di Catania, Piazza Dante, 32 Catania
+39 095 7102767 / +39 334 9242464
info@officineculturali.net
http://www.monasterodeibenedettini.it/
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