Nell’antico quartiere della Kalsa, e più precisamente in via Alloro, si trova Palazzo Abatellis, antico palazzo nobiliare oggi Galleria Regionale. Al suo interno si trovano opere di straordinario valore storico/artistico e bellezza.
Breve storia di Palazzo Abatellis
Palazzo Abatellis fu fatto costruire da Francesco Abatellis a partire dal 1490. Francesco Abatellis era Maestro Portulano del Regno di Sicilia, preposto alla gestione e al coordinamento dei porti dove veniva caricato il grano. Lo scopo di Francesco Abatellis era quello di creare una dimora prestigiosa che accogliesse la sua discendenza. Scopo che in realtà non venne mai raggiunto perché non riuscì ad avere figli né con la prima né con la seconda moglie. Dispose così che alla sua morte e a quella dell’ultima moglie, il palazzo venisse utilizzato come monastero di clausura.
Nel 1526 quindi il palazzo diviene convento delle suore dell’Ordine Domenicano di Santa Caterina, e rimarrà tale fino alla seconda guerra mondiale.
Nel 1943 il palazzo viene danneggiato dai bombardamenti e restaurato nel 1950. Dal 1954 è Galleria D’Arte aperta al pubblico.
Le opere presenti a Palazzo Abatellis
Le raccolte presenti a Palazzo Abatellis hanno origini diverse. Ci permettono di ricostruire la storia dell’arte in Sicilia dalla fine del ‘300 fino al ‘700. Le opere provengono da donazioni illustri come quella del principe Ventimiglia del 1814, o quella di Ferdinando e Francesco Borbone. Una parte delle opere viene da soppressione di alcune chiese.
Al piano terra si trovano le opere di scultura mentre al primo piano troviamo la pinacoteca. Tra le opere di maggiore richiamo ci sono il Trionfo della Morte, il busto di Eleonora D’Aragona di Francesco Laurana e La Vergine Annunciata di Antonello da Messina.
Il Trionfo della Morte di Palazzo Abatellis
Questo dipinto di grandi proporzioni (600 x 642 cm) ricopre un’intera parete e suscita sempre grande stupore in tutti i visitatori. Si tratta di un affresco che era stato realizzato per Palazzo Sclafani, un palazzo che ad un certo punto diventa ospedale civico, per poi essere spostato al Palazzo delle Aquile ed infine a Palazzo Abatellis. Purtroppo i vari traslochi hanno danneggiato irrimediabilmente alcune parti che tuttavia non hanno tolto nulla al fascino di questo dipinto.
L’iconografia è quella dei trionfi della morte, molto diffusi nella storia dell’arte nell’ultimo secolo del medioevo, soprattutto a partire dalla grande peste del 1346. La morte arriva a cavallo, con arco e frecce, pronta a colpire chiunque senza fare distinzione alcuna. E’ un dipinto avvolto dal mistero, nel senso che ancora oggi non si conosce il nome dell’autore e molti simboli, ampiamente studiati, hanno riportato varie chiavi di lettura. Secondo alcuni critici avrebbe ispirato la Guernica di Pablo Picasso.
Il busto di Eleonora D’Aragona di Francesco Laurana
Si tratta di un finissimo ritratto femminile realizzato da Francesco Laurana nel 1468 che ritrae Eleonora D’Aragona, contessa di Caltabellotta. E’ una delle opere più significative del rinascimento in Sicilia. Sono evidenti le influenze di Piero della Francesca e di Antonello da Messina.
La Vergine Annunciata di Antonello da Messina
E’ una delle opere più belle e significative del Rinascimento in Italia, oltre che il capolavoro di Antonello da Messina. Il ritratto ritrae la Madonna nel momento in cui riceve l’annuncio dell’angelo. Tutta l’attenzione è rivolta al suo sguardo.
Antonello realizza un ritratto di donna e fa un’introspezione psicologica. Lei comunica il suo stato d’animo con un gesto, tende una mano verso di noi come a volere prendere una pausa. Tiene per se quello che è più sacro e misterioso. La sua sacralità è data anche da questo.
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