A circa 30 km da Palermo si trova il parco archeologico di Monte Iato, uno dei più antichi insediamenti sull’isola oggi ritrovati. Si tratta di un’area archeologica che sorge in cima al monte Iato, a 832 m s.l.m., e che domina tutta la valle formata dall’omonimo fiume che sfocia sul mar Tirreno. Meno conosciuta e quindi per questo meno frequentata rispetto a tanti altri parchi archeologici in Sicilia, questa zona in realtà è forse una delle più importanti dal punto di vista storico. E’ stata infatti abitata per ben 2.000 anni, ha attraversato diversi periodi storici con le relative dominazioni, e grazie alle sue numerose stratificazioni oggi abbiamo molte importanti notizie che ci permettono di ricostruire la storia della nostra isola.
Storia della città di Iato
I primi insediamenti in questa zona risalgono al I millennio a.C. E’ probabile che si trattasse dei Sicani, popolazioni iberiche scacciate dai Liguri, che giunsero in Sicilia proprio in quel periodo; o forse degli Elimi, cittadini Troiani sfuggiti alla guerra, che trovarono riparo proprio in questa zona della Sicilia. Uso il termine “probabile” perché in realtà non esistono fonti storiche documentali di questo periodo. Le prime fonti storiche scritte infatti risalgono al V secolo a.C., quando già da ben 2 secoli diverse colonie greche erano state fondate in più zone della Sicilia. Sono molte le ceramiche greche ritrovate in questa zona, segno di un processo di ellenizzazione che iniziò con lo scambio di merci dalla vicina Selinunte e che continuò con l’insediamento di popolazione Greche sul territorio.
Dopo la presenza dei Cartaginesi, la città si consegna ai Romani durante la prima guerra punica (264-241 a.C.), fino ad arrivare alla dominazione araba, al periodo normanno e fino alla sua distruzione nel 1246 ad opera delle truppe di Federico II.
Cosa vedere al parco archeologico Monte Iato
Visitare il parco archeologico Monte Iato significa non soltanto scoprire i resti di questa antica e preziosa città, ma anche immergersi in questo territorio ancora totalmente immerso nella natura.
La città durante il periodo greco doveva sicuramente essere abitata da cittadini facoltosi. Lo dimostrano la presenza di numerose abitazioni a peristilio, ovvero con un cortile rettangolare colonnato, molto ampie, su due piani e con un allestimento ricercato. Oggi è possibile vedere i resti di queste abitazioni, oltre che dei colonnati che ancora resistono all’usura del tempo.
Rimane ancora visibile sia l’agorà, dove si svolgevano le principali attività della città, sia il teatro composto da 35 file di gradinate (molte purtroppo andate perdute) che poteva ospitare vino a 4400 persone.
Se siete amanti della natura e del trekking, qui troverete anche molti sentieri panoramici da potere percorrere, in perfetta armonia con la natura.
Come arrivare
In auto occorre percorrere la strada provinciale 264 Palermo – Sciacca, uscire allo svincolo San Cipirello, e poi proseguire lungo strada provinciale 102. Mettendo sul navigatore come punto di arrivo parco archeologico Monte iato vi porterà esattamente all’ingresso. Qui potete lasciare l’auto nel parcheggio e dopo avere fatto il biglietto proseguire a piedi lungo una strada sterrata in salita, lunga circa 2 km e con un dislivello ci circa 180 m. In mezz’ora arriverete alla zona archeologica.
Orari
Area archeologica
dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 16,00 (ultimo ingresso ore 14.00)
domenica e festivi dalle 9.30 alle 13.30 (ultimo ingresso alle 12.00)
Antiquarium
dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30
domenica e festivi dalle 9.30 alle 13.30
Chiuso tutti i lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Per tutte le informazioni vi consiglio di visitare il sito ufficiale.
Buongiorno Giusy,
complimenti per il suo sito davvero molto interessante!
Volevo sottoporle una mia curiosità. Sono stata l’altra settimana a San Vito lo Capo e da qui abbiamo visitato diversi siti tutti meravigliosi…
Prima di arrivare a San Vito Lo Capo c’è il paese di Makari con le sue fantastiche spiagge e bellissimi tramonti… a ridosso della spiaggia di sabbia, di cui non ricordo il nome, ho notato camminando lungo la stradina che costeggia il mare, quelle che sembravano delle rovine. Siccome curiosità è il mio secondo nome, sono andata a vedere da vicino e in effetti sono delle rovine e sono ben visibili resti di abitazioni, grossi basamenti in pietra che potrebbero essere basi di colonne, addirittura in un posto c’era una specie di pozzo al cui interno è cresciuta una pianta di fico. Arrivata a casa ho cercato di capire ma non c’è traccia di questo da nessuna parte. Però guardano su Google si vede chiaramente l’insediamento e poco distante se ne vedono due altri uno piccolino e l’altro molto più grande.
Lei ha per caso delle informazioni?
grazie infinite.
Saluti.
Luciana