Il Castello (o Palazzo) della Zisa è uno dei monumenti più rappresentativi del periodo arabo-normanno a Palermo e sorge nel’omonimo quartiere del capoluogo siciliano. La sua collocazione nel centro abitato non deve però trarre in inganno: il castello infatti fu realizzato nel XII secolo in un’area che allora era al di fuori delle mura cittadine, circondato dal verde del parco del Genoard, ed aveva la funzione di residenza estiva dei re normanni. I lavori furono iniziati nel 1165 da Guglielmo I detto Il Malo, e terminati nel 1175 dal figlio Guglielmo II detto Il Buono.
Nonostante fu commissionato da re normanni, il palazzo risente moltissimo dell’architettura araba, figlia della precedente dominazione in Sicilia, ed anche se nei secoli a seguire subì alcune modifiche, l’impronta arabo-normanna rimane piuttosto evidente, tanto che recentemente il castello della Zisa è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Le sale al piano terra erano destinate alle manifestazioni di corte, come feste, cerimonie e balli, mentre le stanze del primo e del secondo piano erano appartamenti residenziali. In tutto l’edificio si notano dei particolari accorgimenti che servivano a tenere il palazzo più fresco possibile, pronto a combattere la calura estiva.
Dal 1955 il castello è stato espropriato ai precedenti proprietari e dopo una serie di lavori di restauro è stato restituito in tutto il suo splendore alla città. Da qualche anno è stato arricchito con uno splendido giardino con fontane.
Il castello è famoso anche per la leggenda dei Diavoli della Zisa. Nell’arco di ingresso alla sala della fontana, si trova un affresco che raffigura una serie di personaggi mitologici, con al centro Giove e intorno Nettuno con il suo tridente, Plutone, Giunone, Mercurio, Vulcano, Venere, Marte, ecc…, detti diavoli. Secondo la leggenda questi diavoli sono lì per custodire un tesoro nascosto dentro il castello ed il 25 marzo, giorno dell’Annuciazione, se qualcuno prova a fissarli, avrà serie difficoltà a contare esattamente il loro numero, perché cominceranno a muoversi e a confondere lo spettatore.
Oggi la Zisa ospita il Museo d’arte islamica, che raccoglie opere provenienti dalla Sicilia e dall’area mediterranea prodotte tra il IX e il XII secolo.
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E facile da mare la Sicilia