Raccontare i Misteri di Trapani in poche parole non è certo un’impresa semplice, perché per riuscire a capirli ed apprezzarli occorre vederli, almeno una volta nella vita, soprattutto se si è siciliani e se si amano le tradizioni di questa terra. Si tratta di una manifestazione religiosa molto sentita, commovente, emozionante, della durata di 24 ore, che ha inizio alle 14 del Venerdì Santo e termina alle 14 del giorno successivo. Questa processione, che coinvolge tutta la città di Trapani e che attira moltissime persone divise in fedeli e semplici curiosi, si svolge in varie fasi e momenti salienti, ognuno dei quali è accompagnato da un rituale tradizionale molto evocativo.
Ma procediamo con ordine.
Innanzitutto partiamo dal termine “Misteri”, le cui origini risalgono al medioevo. Così venivano chiamate le rappresentazioni teatrali in forma animata ispirate al dramma di Cristo, che le confraternite organizzavano nel periodo quaresimale, in particolare durante la Settimana Santa. Il termine è indubbiamente legato anche ai Misteri del Santo Rosario (Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi).
La processione dei Misteri invece trae le sue origini nel periodo della dominazione spagnola in Sicilia, circa 400 anno fa, ad opera di alcune confraternite che decisero di istituire una processione il Venerdì Santo a Trapani. Riuscire a datare con certezza l’anno d’inizio dei Misteri di Trapani non è stato possibile. Molto probabilmente essa fu il divenire di vari riti che caratterizzavano lo spirito e la vita di quel tempo.
Ma cosa sono i Misteri? Si tratta di 18 gruppi scultorei più 2 simulacri, costituiti da basi in legno, chiamate vare, sulle quali poggiano statue realizzate in tela, legno e colla dagli artigiani trapanesi. Rappresentano scene evangeliche relative alla passione e morte di Cristo e vengono portate in processione il Venerdì Santo. Detta così può sembrare una cosa semplice, ma non lo è affatto, perché dietro la buona riuscita di questa manifestazione c’è una macchina organizzativa precisa ed impeccabile, che con passione e dedizione ogni anno si prodiga nella realizzazione di questo straordinario spettacolo.
L’organizzazione ruota attorno all’Unione delle Maestranze. Ogni gruppo infatti viene affidato ad una Maestranza (categoria di lavoratori). I membri del gruppo che vengono chiamati consoli, si occupano della scelta dei massari (coloro che portano in spalla le vare), della banda musicale, degli addobbi floreali e di tutto quanto occorre alla processione. A capo di ogni gruppo c’è la figura del capoconsole.
Questi i 20 Gruppi:
- La Separazione (o Licenza) a cura del ceto degli Orefici
- La Lavanda dei piedi a cura del ceto dei Pescatori
- Gesù nell’orto dei Getsemani a cura del ceto degli Ortolani
- L’arresto a cura del ceto dei Metallurgici
- Caduta al Cedron a cura del ceto dei Naviganti
- Gesù dinanzi ad Hanna a cura del ceto dei Fruttivendoli
- La Negazione a cura del ceto dei Barbieri e Parrucchieri
- Gesù dinanzi ad Erode a cura del ceto dei Pescivendoli
- La Flagellazione a cura del ceto dei Muratori e scalpellini
- L’incoronazione di spine a cura del ceto dei Fornai
- Ecce Homo! a cura del ceto dei Calzolai
- La Sentenza a cura del ceto dei Macellai
- L’ascesa al calvario a cura del ceto del Popolo
- La Spogliazione a cura del ceto Tessili e abbigliamento
- La sollevazione della Croce a cura del ceto dei Falegnami
- Ferita al costato a cura del ceto dei Pittori e decoratori
- La Deposizione a cura del ceto dei Sarti e Tappezzieri
- Il Trasporto al sepolcro a cura del ceto dei Salinai
- Il Sepolcro a cura del ceto dei Pastai
- L’Addolorata a cura del ceto dei Camerieri, Autisti, Albergatori, Dolcieri e Baristi.
Il fulcro di questa manifestazione è la Chiesa del Purgatorio, nel centro storico di Trapani. Qui, durante i sei venerdì quaresimali, avvengono I Scinnute: uno dei Sacri Gruppi, accompagnato dalla banda musicale, viene spostato al centro della chiesa, (in siciliano, scinnuta vuol dire discesa) dove si celebra la Santa Messa, mentre prima e dopo la funzione religiosa la banda musicale intona all’esterno della chiesa alcune tipiche marce, offrendo un gustoso anticipo dei riti della Settimana Santa trapanese.
Alle 14 in punto di venerdì, le porte della Chiesa del Purgatorio di aprono ed inizia la processione. L’uscita dalla chiesa è uno dei momenti più emozionanti: prima passa lo stendardo della maestranza, poi i figuranti, poi i massari con in spalla la vara ed infine la banda musicale che intona le marce funebri. Uno dopo l’altro i gruppi escono dalla chiesa e si incamminano lungo le strade di Trapani, circondati dalla folla che ammira il loro passaggio. Man mano che il sole tramonta cambia la luce e cambia tutta l’atmosfera: alla sera infatti le statue, illuminate sapientemente dalla luce artificiale, assumono un aspetto diverso, quasi ad accentuare la tragicità di ciò che rappresentano. Di notte le bande smettono di suonare ed i Misteri continuano a girare, in silenzio, accompagnati solo dai tamburi.
Dalle 8 del mattino seguente i Misteri iniziano a rientrare in chiesa e terminano la processione attorno alle 14. Si chiude così il sipario su questa grande manifestazione, ma già sono tutti al lavoro per organizzare la processione del prossimo anno. Non mancate!
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Fotografie di: Giusy Vaccaro , Michelagelo Mascellaro
Testo: Giusy Vaccaro
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