Non si può visitare Erice senza fare un salto (e ovviamente assaggiare un dolce) alla famosissima pasticceria Maria Grammatico. Una tappa imprescindibile anche per chi, come me, ad Erice c’è stata tante volte e ci torna sempre con grande piacere. Si tratta di una piccola pasticceria, oramai famosissima in tutto il mondo e meta prediletta di numerosissimi turisti, che oltre a preparare il meglio della pasticceria siciliana ci racconta una storia di un grande successo costruitosi nel tempo con tanti sacrifici e tanta passione. Una storia quasi cinematografica che ha ispirato anche l’autrice Mary Taylor Simeti, neworkese trasferitasi in Sicilia, a scrivere la sua biografia dal titolo Mandorle amare. Ma precediamo con ordine.
Chi è Maria Grammatico?
Maria Grammatico nasce a Trapani nel 1940, in un periodo storico particolarmente complicato per la Sicilia, per l’Italia e per il resto del mondo. All’età di 11 anni rimane orfana di padre e a causa della povertà della famiglia (aggravata dalla seconda guerra mondiale) viene mandata al Convento di clausura di San Carlo ad Erice, dove vivrà per 15 anni.
Maria non ama molto questo nuovo assetto che la sua vita ha preso, tuttavia ben presto rimane affascinata da un’attività che le suore del convento sembrano maneggiare con molta destrezza: l’arte della pasticceria. Come vi ho raccontato in un’articolo qualche tempo fa, la pasticceria siciliana nasce proprio all’interno dei conventi di clausura, dalle mani abili di tante monache che grazie a questa attività trascorrevano le proprie giornate e guadagnavano anche qualche soldo. Ma le monache non amavano tanto parlare delle proprie ricette che per tale motivo rimanevano segretissime.
Come nasce la pasticceria
Maria osserva le monache al lavoro, cerca di carpirne tutti i segreti, cerca di imparare l’arte di questo mestiere che la affascina tantissimo. E così negli anni ’60 decide di aprire un’attività in proprio partendo da soli 3 chili di mandorle. In quegli anni un’attività creata e gestita da una donna non era certo vista di buon occhio, tuttavia grazie alla tenacia e all’amore di Maria per questo lavoro, grazie all’aiuto dei fratelli e della madre, l’attività prende piede. Diventa famosa la sua genovese, un dolce di pasta frolla ripiena di crema pasticcera, che diviene il suo cavallo di battaglia.
La pasticceria di Maria Grammatico oggi
Come vi ho detto all’inizio di questo articolo la pasticceria di Maria Grammatico è oggi conosciuta in tutto il mondo e sono in molti i turisti che visitano Erice per potere assaggiare le sue specialità.
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Oltre a cassate, cannoli e torte varie, vi consiglio caldamente di assaggiare i dolcetti alle mandorle. Ce ne sono di diversi tipi, tutti da provare! Si tratta di dolci che, grazie al sapiente uso degli ingredienti, riescono ad infonderti tutti i profumi e tutti i sapori della nostra Sicilia.
Raggiungere la pasticceria è molto facile. Partendo da Porta Trapani, la porta principale di ingresso che si trova esattamente di fronte all’arrivo della funivia, vi basterà proseguire sempre dritto lungo via Vittorio Emanuele e fermarvi al numero 14. La riconoscerete subito anche grazie alla fila che in determinati orari trovate all’ingresso. Potete degustare i dolcetti all’interno del delizioso giardino che si trova all’interno, o portarveli a casa. in entrambi i casi il vostro palato sarà ampiamente deliziato!
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