A metà strada tra storia e finzione, il romanzo dei Beati Paoli racconta una delle leggende più famose ed interessanti della Sicilia, tanto che ancora oggi sono in molti a chiedersi se questi personaggi siano esistiti veramente o se siano stati solo il frutto dell’immaginazione del loro autore, Luigi Natoli.
Scritto tra il 1909 ed il 1910, e pubblicato a puntate con Il Giornale di Sicilia, questo romanzo narra le imprese di una setta segreta che operava in Sicilia tra il 1600 ed il 1700, in difesa dei diritti dei più poveri e dei più indifesi. In quegli anni il popolo siciliano assisteva quasi da spettatore al continuo alternarsi di varie dominazioni: i Francesi, gli Spagnoli, i Savoia, gli Austriaci ed infine ancora gli Spagnoli. Cambiavano i nomi dei re, cambiavano i colori delle bandiere e delle casacche, ma alla fine la condizione della gente non cambiava: chi era ricco continuava ad essere ricco e chi era povero continuava ad essere povero. In questo contesto così altalenante la giustizia chiudeva troppo spesso gli occhi di fronte a certe vicende e tutto perdonava ad una nobiltà troppo potente e fiera, che si accaniva contro chi non aveva mezzi per potersi difendere.
Ed è proprio in difesa di questi ultimi che era nata la setta segreta dei Beati Paoli, composta da uomini misteriosi di cui nessuno conosceva l’identità. Operavano quasi sempre di notte, si muovevano tra i sotterranei di Palermo, si coprivano il viso con un cappuccio e punivano i nobili che per un loro capriccio avevano leso i diritti della povera gente. Un modo per pareggiare i conti con una giustizia troppo a senso unico.
Molti sono i personaggi che ruotano attorno alla vicenda. Protagonista è Blasco da Castiglione, un ragazzo giovane e di bell’aspetto, che un giorno, vestito di stracci, in sella ad un cavallo un po’ malandato, fa il suo ingresso a Palermo e si fa subito notare sfidando a duello il principe di Iraci. Figlio illegittimo di un nobile di Palermo, vive fino all’età di 4 anni con la madre in provincia di Catania, fino a quando, dopo un terribile terremoto, rimane orfano e viene cresciuto dai frati che si affezionano a lui e gli insegnano il latino. Poi un giorno decide di andare alla ricerca del padre ed inizia un lungo viaggio che solo dopo infinite e rocambolesche peripezie lo porterà nel capoluogo siciliano. La figura di Blasco è l’emblema di tutta la storia: leale, onesto, passionale, devoto, non sopporta gli arroganti, i superbi, i maleducati e tutti coloro che calpestano gli altrui diritti. Verrà a conoscenza suo malgrado dei segreti della setta.
E se in una storia c’è il “buono”, allora ci deve per forza essere anche il “cattivo”, impersonato dal viscido, avido e privo di scrupoli Don Raimondo Albamonte della Motta, che non disdegna di ordinare la morte della nuora e del nipotino appena nato, pur di prendere il potere. Don Raimondo è molto bravo a tramare alle spalle, ad eliminare tutti i testimoni delle sue malefatte e a mantenere la propria reputazione ineccepibile ed inappuntabile.
Piuttosto singolare è la figura del giovane Emanuele. Figlio di Don Emanuele Albamonte (quindi nipote di Don Raimondo), viene cresciuto da Girorlamo Ammirata e la moglie Francesca, che lo raccolgono per strada ancora in fasce, assieme alla madre che morirà poche ore dopo. Ignaro delle proprie origini, Emanuele scoprirà solo a 15 anni di essere un nobile e da personaggio positivo si trasforma in personaggio negativo. Il potere infatti gli logora la mente, disconoscerà la famiglia che lo ha cresciuto e diventerà arrogante e presuntuoso.
Tra gli altri personaggi di spicco troviamo donna Gabriella, giovane moglie di Don Raimondo, bellissima, capriciosa e corteggiatissima, per la quale Blasco perde la testa; Coriolano della Floresta, un nobile che stringerà una sincera amicizia con Blasco.
Pagina dopo pagina scopriamo i segreti della Palermo sotterranea, degli antichi quartieri, dei vecchi casati, descritti minuziosamente. Per chi conosce il centro storico di Palermo è davvero suggestivo rivedere certi luoghi nel passato; per chi invece non conosce il capoluogo siciliano, questa lettura dà la possibilità di apprezzare una città tanto ricca di storia e cultura.
Un romanzo avvincente che tiene con il fiato sospeso fino alla fine e che non disdegna un finale ricco di colpi di scena.
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