Vicino al porto di Palermo, nella zona tra Corso Vittorio Emanuele e la Cala, si trova la Chiesa di Santa Maria della Catena, piccolo gioiello in stile gotico-catalano. La chiesa si trova esattamente a Piazzetta delle Dogane, un tempo adibita al pagamento dei dazi doganali della merce che arrivava con le navi. Probabilmente vi starete chiedendo il perché del nome Santa Maria della Catena. Ebbene esistono diverse versioni, come sempre!
Secondo un’antica leggenda il nome è da attribuirsi ad un miracolo avvenuto nel XIV secolo, quando alcuni prigionieri, condannati ingiustamente a morte, chiesero la grazia alla madonna e furono liberati dalle catene che si sciolsero al sole. Leggenda affascinante ed evocativa, ma in realtà il nome non ha niente di religioso. Infatti proprio da qui un tempo partiva una lunga catena che veniva sollevata a comando per chiudere il porto ed impedire l’attracco dei nemici.
la chiesa, di forma cubica, si trova in cima ad una scalinata, è composta da tre navate ed è ricca di opere molto importanti. Iniziamo col dire che è stata costruita nei primi anni del Cinquecento su progetto di Matteo Carnelivari. ha tre navate interne che corrispondono a tre portali esterni, dove spiccano dei bassorilievi opera di Antonello Gagini.
Molto belle sono le cappelle interne presenti sul lato destro della chiesa.
La prima cappella
La prima cappella è dedicata a Santa Brigida, con al centro una tela di pittore ignoto del XVII secolo che raffigura la santa in gloria, mentre ai lati e sul soffitto vi sono degli affreschi risalenti al XVIII secolo di Olivio Sozzi, che raffigurano da sinistra la Vergine che incorona santa Brigida, Santa Brigida in gloria e Cristo che gli mostra il suo costato insanguinato.
La seconda cappella
La seconda cappella è la più importante e significativa, oltre ad essere anche quella più grande. Sorge infatti in quello che un tempo era l’ingresso principale della chiesa. Al centro troviamo un affresco di autore ignoto che rappresenta la Vergine delle grazie. Spicca la figura di Gesù bambino, che viene rappresentato secondo l’usanza tipica bizantina. Infatti si diceva che Gesù era sempre stato saggio, anche da bambino, ed è per questo che viene rappresentato con sembianze adulte (da notare la testa stempiata simbolo di saggezza).
Ai quattro lati si trovano 4 statue, opera di Giacomo Gagini, rappresentanti Santa Margerita, Santa Oliva, Santa Barbara e Santa Ninfa.
La terza cappella
Nella terza cappella troviamo bassorilievi del XVI secolo ad opera di Vincenzo ed Antonello Gagini, rappresentanti una natività con adorazione dei Magi.
La quarta cappella
Nella quarta cappella spicca una tela raffigurante natività con adorazione dei pastori di autore ignoto.
GALLERIA FOTOGRAFICA
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