Forse i fiumi della Sicilia non saranno lunghi o di grande portata d’acqua, come quelli ben più noti e rinomati che scorrono nelle regioni del nord Italia, ma questo non significa che i suoi corsi d’acqua non siano altrettanto belli ed interessanti. Ne è prova tangibile il fiume Simeto, nell’entroterra dell’isola, tra le province di Catania ed Enna, facilmente visibile quando si percorre l’autostrada Palermo- Catania.
Caratteristica unica in Europa sono le forre laviche. Si tratta di colate laviche provenienti dal vicino vulcano Etna che, solidificandosi, modificano il percorso del fiume e formano gole, cascate, rapide e laghetti. Un paesaggio unico, spettacolare, che muta in continuazione e che offre scenari di rara bellezza.
Il percorso del fiume, di fatto, divide geograficamente le 2 province di Catania ed Enna. Ed è proprio qui, tra i paesi di Adrano e Centuripe, che sorge un altro elemento di particolare interesse della zona, ovvero il Ponte dei Saraceni. Nonostante il nome il ponte non è stato costruito dagli arabi (probabilmente prende il nome da uno degli affluenti del Simeto), ma risale al periodo romano ed è stato successivamente ristrutturato in epoca normanna. In passato svolgeva un ruolo fondamentale per la viabilità.
Vicino al ponte si trova una contrada denominata “Salto del Pecoraio“, il cui nome deriva da un’antica leggenda che narra la storia di un pastore che, per raggiungere la sua innamorata, percorreva il fiume saltando da una sponda all’altra.
Testi: Giusy Vaccaro
Foto: Giuseppe Grasso e Antonio Spitalieri
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l’indicazione della mappa è errata!
Grazie per la segnalazione. C’è stato uno scambio. Adesso è a posto.