A 9 km da Catania, sulla costa ionica, si trova il piccolo borgo di pescatori di Aci Trezza, famoso per lo splendido ed imponente scenario della Riviera dei Ciclopi. Questi enormi faraglioni appuntiti di pietra lavica, che emergono dall’acqua, sono stati resi celebri dalla leggenda di Ulisse e Polifemo.
Dopo la vittoria nella guerra di Troia Ulisse vagò per 10 anni per mare, prima di giungere all’amata Itaca. In una delle sue tappe finì prigioniero del ciclope Polifemo, nell’isola delle capre, a largo di Aci Trezza. Polifemo era altissimo e molto forte, gli bastava solo muovere una mano per distruggere tutto quello che gli capitava a tiro. Uccise molti dei compagni di Ulisse, mangiandoseli, e teneva prigionieri tutti gli altri. Ma Polifemo era anche molto stupido, cosa che non sfuggì all’astuto Ulisse, il quale escogitò un piano per sconfiggere il ciclope. Prima lo fece ubriacare, poi lo accecò, riuscendo così a scappare e a raggiungere la sua nave ormeggiata al porto. A questo punto Polifemo, in un impeto di violenza, cominciò a scagliare in mare delle cime di roccia, nel tentativo di colpire Ulisse. Non vi riuscì, ma creò i bellissimi faraglioni di Aci Trezza.
Ma il rozzo Polifemo è protagonista di un’altra leggenda legata ad Aci Trezza, ovvero il mito di Aci e Galatea. Aci era un giovane e mite pastorello che amava, ricambiato, la bellissima ninfa del mare Galatea. Ma Polifemo, geloso di questo amore, uccise il povero Aci provocando le strazianti lacrime di Galatea che piangeva il corpo del suo amore proprio sulle rive del mare. A quel punto gli dei, commossi da tale dolore, trasformarono il sangue di Aci in un fiume che sfocia nel mare, consentendo così ai due amanti di potersi ancora incontrare.
Oltre a queste leggende, legate alla mitologia greca, il nome di Aci Trezza compare in un grande capolavoro della letteratura italiana, I Malavoglia di Giovanni Verga. Qui infatti è ambientata la storia della famiglia Toscano, soprannominata I Malavoglia, e delle sventure che ebbero inizio dalla distruzione della piccola imbarcazione chiamata Provvidenza, unico vero sostentamento dell’economia familiare, che in una notte di tempesta si infranse tra gli scogli.
Aci Trezza è un paese che merita indubbiamente una visita, sia per le sue bellezze naturalistiche, sia per il significato storico, sia perché si mangia anche parecchio bene!
COME ARRIVARE
Attraverso l’autostrada MESSINA-CATANIA A18 uscire ad Acireale e seguire le indicazioni per la Riviera dei Ciclopi.
Attraverso la Strada Statale 114 da Catania in direzione Messina.
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Autore: Giusy Vaccaro
Foto di copertina: Maurizio Grasso
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