Spesso quando si parla di storia si fa riferimento a personaggi maschili che sono stati determinanti per il corso degli eventi: re, principi, papi, condottieri, politici e rivoltosi, grazie alle loro gesta (non sempre eroiche), hanno contribuito a creare il presente in cui viviamo. E le donne? Che cosa hanno fatto in questi millenni? Perché non sono quasi mai nominate?
Rispondere a questa domanda non è semplice, perché si dovrebbero affrontare questioni assai complesse. Basti pensare che per millenni le donne sono state relegate al loro ruolo di figlie, mogli e madri, e quelle poche volte in cui si sono rese protagoniste di imprese, queste sono state considerate dei casi eccezionali.
Ma oggi voglio parlarvi di un personaggio femminile che è stato fondamentale per la storia della Sicilia e per la creazione del regno normanno che tanto lustro ha dato alla nostra isola: sto parlando di Adelasia Del Vasto.
Il matrimonio con il Conte Ruggero
Ma chi era Adelasia Del Vasto? Nata nel 1074, di lei sappiamo che era figlia del marchese Manfredi Aleramo Del Vasto, possessore di numerosi feudi nel Monferrato, in Piemonte. All’età di 15 anni sposa il Conte Ruggero D’Altavilla, che in quel momento era impegnato nella conquista della Sicilia. La nostra bella isola infatti, per 2 secoli, era stata in mano agli arabi e, dopo l’accordo tra normanni e papato, era iniziato un lungo processo di ri-cristianizzazione e ri-latinizzazione della Sicilia.
Ruggero, oramai cinquantenne, di matrimoni ne aveva avuti già 2 che gli avevano fruttato una decina di figli, tra cui 2 maschi. L’erede era quindi garantito, ma si sa, in questi casi è sempre meglio abbondare, visto che a quei tempi si moriva spesso o in battaglia o a causa di malattie che oggi si curerebbero facilmente. Il Conte Ruggero quindi, grazie a questo matrimonio, si assicura una moglie giovane, in perfetta salute, che avrebbe sicuramente adempiuto al suo dovere di donna e madre. Inoltre, l’arrivo di Adelasia, porta con sé anche l’arrivo di molti immigrati nobili piemontesi, che in patria non riuscivano a trovare spazio nella società, e che fonderanno delle comunità dove si parlava (e ancora oggi in qualche modo si parla) un dialetto gallo-italico. Una presenza fondamentale per riportare il latino in Sicilia.
La reggenza di Adelasia Del Vasto
Fin dall’inizio Adelasia segue il marito nei suoi continui spostamenti necessari per completare la conquista dell’intera isola che avverrà nel 1091. Dal matrimonio nascono 4 figli, tra cui 2 maschi, Simone e Ruggero. A causa della morte dei precedenti 2 figli maschi e anche di quella di Simone, unico erede rimane Ruggero, destinato a diventare primo re di Sicilia. Ma al momento la Sicilia è una contea assieme alla Calabria.
Non possiamo sapere se quello tra Ruggero e Adelasia fu un matrimonio sentimentalmente felice, ma di certo sappiamo che tra i due c’era un grande affiatamento politico. Adelasia infatti impara molto dal suo maturo marito e quando nel 1101 rimane vedova, diventa reggente fino alla maggiore età del figlio Ruggero. Adelasia si trova così a dovere gestire una terra complessa, dove vivevano popoli diversi tra loro (arabi, bizantini, piemontesi e normanni). Ma grazie al suo forte carattere, grazie agli insegnamenti del marito e grazie alla capacità di sapersi circondare di consiglieri fidati, riesce a gestire molto bene la situazione, nonostante la diffidenza dovuta al suo essere donna. Favorisce la tolleranza religiosa, già iniziata dal marito, e allo stesso tempo favorisce la diffusione del clero cristiano. Un’abile stratega.
Durante la sua reggenza fa spostare la capitale della contea da Mileto (Calabria) a Messina, e successivamente a Palermo: per la prima volta si parla di un luogo dove il potere degli Altavilla possa essere rappresentato. Nel 1112 Ruggero diventa maggiorenne e prende in mano le redini del potere.
Il matrimonio con Baldovino di Fiandra
Persa la reggenza Adelasia, che non aveva alcuna intenzione di tornare nell’ombra e che sapeva di potere fare ancora molto per accrescere il potere del figlio, decide di sposare Baldovino I di Fiandra, re di Gerusalemme. Anche questo era un matrimonio dettato da reciproche necessità: Baldovino infatti era sommerso dai debiti e la ricca dote di Adelasia, che lei si era costruita negli anni, era la soluzione a tutti i suoi problemi; di contro Adelasia pose come condizione che se dal matrimonio non fossero nati figli il regno di Gerusalemme sarebbe andato al figlio Ruggero.
Il matrimonio fu parecchio infelice. Baldovino era interessato solo al denaro e inoltre una moglie ce l’aveva già, anche se era chiusa in convento. A causa di questo precedente matrimonio, ma anche a causa della malattia di Baldovino e dell’arrivo della menopausa di Adelasia, quest’ultima fu ripudiata a costretta a tornare in Sicilia. Umiliata da questo evento si rinchiude in un convento a Patti e dopo un anno muore.
L’eredità di Adelasia Del Vasto
Adelasia Del vasto fu seppellita a Patti, all’interno della Cattedrale, dove ancora oggi si può ammirare nella cappella posta in fondo alla navata di destra. Ruggero nel 1130 si fece incoronare re, divenendo il primo re del Regno di Sicilia con il nome di Ruggero II. Continuò il progetto del padre Ruggero e della madre Adelasia, progetto che poi fu continuato dai figli e dal nipote Federico II.
Adelasia rimane quindi un personaggio importante nella storia della Sicilia perché, pur rimanendo fedele al suo ruolo di moglie e madre, è riuscita ad imporsi grazie al suo carattere, a comprendere il ruolo di prestigio che una città come Palermo avrebbe garantito al regno e a trasmettere al figlio i valori in cui credeva. E’ vero, non fu mai regina, ma è grazie al suo operato se tale regno si è poi potuto creare.
Ad Adelasia Del Vasto si deve anche il più antico documento cartaceo d’Europa, oggi conservato all’Archivio di Stato di Palermo. Si tratta di un documento bilingue che Adelasia scelse di redigere sulla carta perché, trattandosi di un documento transitorio, non volle usare la pergamena.
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