Sono davvero innumerevoli le attività che si possono fare all’interno del bellissimo bosco della Ficuzza. Se siete appassionati di trekking e passeggiate nella natura, qui c’è solo l’imbarazzo della scelta: dai percorsi più semplici ed accessibili a tutti, a quelli più impegnativi che necessitano di maggiore abilità ed attitudine.
Quello che vi propongo oggi è uno dei percorsi più famosi ed amati del bosco della Ficuzza, piuttosto facile ed adatto anche ai bambini. Si cammina lungo sentieri molto ben tracciati, le pendenze non sono affatto proibitive e si possono affrontare senza problemi. Ovviamente occorre essere allenati ed abituati a camminare in montagna.
Un percorso quindi facile ma allo stesso tempo di grande impatto e bellezza. Questi i principali punti di interesse:
- il Pulpito del Re
- l’antica carbonaia
- la terrazza panoramica
- la sughereta monumentale
- i laghetti Coda di Riccio
Vi illustro passo passo coma arrivare e cosa vedere.
Sentiero Pulpito del re e laghetti Coda di Riccio: dati tecnici
Lunghezza: 8 km
Dislivello: 150 m
Difficoltà: facile
Punto più basso: 779 m
Punto più alto: 912 m
Dove ci troviamo
Ci troviamo esattamente all’interno della riserva della Ficuzza, un tempo riserva di caccia del re Ferdinando di Borbone, che proprio qui nei pressi fece anche costruire una casina che ha tutte le sembianze di una reggia! Siamo a circa 40 km da Palermo, lungo la statale 118. Poco prima di arrivare potrete ammirare il particolare sperone di roccia che caratterizza il paese di Marineo e successivamente, sulla destra, il lago di Scanzano.
Punto di partenza
Impostate sul navigatore queste coordinate: 37°53’10.1″N 13°23’47.4″E. Vi porteranno esattamente nel punto dove lasciare l’auto. Qui incrocerete una stradella in salita, delimitata da una sbarra, alla quale si accede da una piccola apertura laterale. Da questo momento in poi comincia la salita.
Come arrivare al Pulpito del Re
Dopo circa 20 minuti di camminata in leggera salita lungo il sentiero, protetti dagli alti alberi del bosco, giungerete davanti ad una particolare e sporgente roccia arenaria (di cui la zona è ricca), che è stata scolpita in modo da formare un trono. Sì, esattamente così, un trono, al quale si accede attraverso una scalinata, un po’ consumata dal tempo a dire il vero, ma perfettamente riconoscibile.
Che cosa ci fa un trono scolpito nella roccia, in mezzo al bosco e a più di 900 m. di altezza? Tutto fa riferimento ancora una volta al re Ferdinando di Borbone, che era sì un grande appassionato di caccia, ma che molto probabilmente era anche un gran pigrone! Si narra che proprio qui si sedesse per cacciare, mentre i suoi servitori spingevano la selvaggina all’interno del suo raggio di azione. Comodo e geniale!
Il punto panoramico
Da Pulpito del Re partono 3 sentieri. Se proseguite diritto, dopo circa 5 minuti di camminata, e dopo avere superato un’antica carbonaia, arriverete davanti ad uno splendido punto panoramico con una visuale davvero molto ampia su tutta la vallata sottostante. Sulla destra potrete ammirare la maestosità della Rocca Busambra, le dolomiti di Sicilia! Tutto attorno la vastissima vallata che giunge fino a Godrano e Mezzojuso.
Vi consiglio di sedervi comodamente su una delle panchinette in legno poste sotto un albero e di ammirare la natura in tutto il suo splendore: le nuvole che si spostano con il vento; le farfalle che si posano sui fiori; il cinguettio degli uccellini; la leggera brezza che asciuga il sudore. Non vorrete più andare via!
Il sughero monumentale
Tornando indietro verso il Pulpito del Re, prendete il sentiero che sale sulla sinistra ed iniziate un lungo cammino dentro il bosco, che a tratti si apre verso la vallata per restituire splendidi scenari. Proseguite sempre dritto senza lasciare il sentiero e dopo circa un’ora vi troverete davanti ad un abbeveratoio. Poco dopo l’abbeveratoio vi immetterete su un sentiero più largo, fatto di pietre bianche. Svoltando a sinistra e seguendo il sentiero (appena 50 metri) vi troverete davanti ad una quercia da sughero secolare.
Qui è d’obbligo concedersi un secondo momento di relax, sempre seduti su una delle panchinette in legno appositamente sistemate sotto gli alberi. Provate ad alzare lo sguardo verso l’alto: vedrete i fitti rami degli alberi che si intrecciano e diventano indistinguibili l’uno dall’altro, quasi come fossero un tutt’uno. Si respira un aria fresca, pulita, leggera. Non si sente praticamente nulla, solo le foglie mosse dal vento.
I laghetti Coda di Riccio
Tornate sul sentiero principale, quello fatto di pietre bianche, e proseguite la strada in salita. Dopo circa 300 metri noterete sulla sinistra un piccolo ma splendido laghetto. Si tratta dei laghetti Coda di Riccio, 2 invasi artificiali, ottenuti con lo sbarramento del torrente Rocca d’Elice, creati nella seconda metà de ‘900. I laghetti si sono perfettamente inglobati nella natura circostante ed oggi sono un habitat naturale per diverse specie di anfibi ed uccelli acquatici.
Un vero a proprio spettacolo da ammirare in tutto il suo fascino.
Conclusione del percorso
A questo punto vi restano 2 opzioni: o proseguire lungo il sentiero che si incrocia con la vecchia linea ferrata oramai in disuso, che con un percorso ad anello vi riporterà al punto di partenza; oppure seguire a ritroso lo stesso percorso dell’andata.
Qual è il periodo migliore per visitare il Pulpito del Re?
Non credo esiste un periodo più adatto per visitare il Pulpito del Re. Tutta la zona è molto bella in qualsiasi periodo dell’anno.
Qual è il periodo migliore per visitare i laghetti Coda di Riccio?
Qui il discorso cambia. Sono stata ai laghetti Coda di Riccio sia in inverno che in estate, e vi posso garantire che lo scenario è completamente diverso. Personalmente ho amato di più il lago nel periodo estivo, con gli alberi pieni di foglie ed i suoi abitanti che si fanno ammirare. Durante l’inverno gli alberi sono spogli ed il paesaggio appare più tetro.
Sta a voi poi scegliere quale scenario preferite.
Vuoi conoscere tutte le attrazioni e le attività che si possono fare in questo bosco? Allora leggi qui.
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